Description
Questo mio E.P. nasce da un mio avvicinamento alla canzone d’autore italiana, dalla mia voglia di dare un risalto alle parole. Nel disco che ascolterete ho voluto inserire una serie di riferimenti, a grandi autori che la musica d’autore italiana ha avuto. Troverete in “Miracoli”: Girolamo è ancora a M’lano, uno dei tanti personaggi di Lucio Dalla, (il brano è “L’operaio Girolamo”, testo di Roberto Roversi, in “il Giorno aveva Cinque Teste”), troverete le cicale in “Nature Boy”(che è una cover di Nat King Cole, scritta da Eden Ahbez) come preludio a “Nina” che sono il finale de “La domenica delle Salme” (Le Nuvole) di Fabrizio de André e Mauro Pagani, il brano stesso (“Nina”) ha lo stesso tema di “Princesa” di De André. Il successivo polittico, composto da “Scoperta”, “Alice and ‘Trane”, “Marta” e “Amore”, è atto a comporre quell’ancona che descrive la mia personale, intimissima esperienza dell’amore. Non vi è alcuna novità nel tema, lo so, ma affrontare questo tema così complesso, così pregnante non mi è stato possibile in altro modo, se non tramite la metafora (“Scoperta”), l’assenza di testo (“Alice and ‘Trane” e “Marta”), l’ermetismo (“Amore”). L’EP è interamente prodotto da me, e questo ha i suoi pro e suoi contro, quello che è certo è che noterete l’assenza di quei semidei avvolti da cavi, con potenziometri e leve al posto delle dita, con orecchi finissimi, noti come tecnici del suono… la loro presenza avrebbe donato a questo mio lavoro indubbiamente una qualità superiore, ma non mi è stato possibile invocare il loro intervento… ma probabilmente neanche Calliope si presentò quando Omero la invocò nel proemio dell’Iliade, direi che Omero ebbe comunque dei discreti risultati! Non mi si fraintenda non mi sto paragonando ad Omero, io sono io… e spero solo che il tanto di me che c’è in questo lavoro vi piaccia! Tornando ai nostri semidei, o meglio, alla loro assenza, ci si chiederà: e i pro quali sono? I pro stanno nel fatto che quasi tutto ciò che ascolterete è frutto della mia testolina sciocca… e quindi ci si chiederà di nuovo: “e i pro quali sono?” Uno dei vantaggi del lavorare da solo è quello di riuscire quasi totalmente a rendere ciò che si voleva intendere, è un banco di prova duro, estenuante, ma a mio avviso soddisfacente… Oltre però a queste quisquilie tecniche ciò che conta nella musica è l’emozione, ed io spero davvero che le mie canzoni possano donarvene. Buon ascolto, Giuseppe Donatacci.