Mixtape.
Aliquam lorem ante, dapibus in, viverra quis, feugiat a, tellus. Phasellus viverra nulla ut metus varius laoreet quisque rutrum.
Opudo® Media | Music Distribution/Stefano Perrotta – Gli organi storici di San Severo [Cd]

Store

Stefano Perrotta – Gli organi storici di San Severo [Cd]

10,90 

Available on backorder

view cart
SKU 8055385720656 Categories ,

Description

“Gli Organi storici di San Severo” nasce con l’intento di promuovere due organi antichi locali, sapientemente restaurati dalle mani di Francesco Zanin. Questi due strumenti, collocati rispettivamente nelle chiese del Carmine e a San Lorenzo delle Benedettine, si sono conservati integri nei secoli, restituendoci oggi la possibilità di fare un tuffo nel passato per ammirare la bellezza di tali strumenti.Gli Organi La prima parte del disco, si svolge su un organo positivo di Francesco Cimino del 1740. Francesco, figlio di Felice, faceva dunque parte di una illustre famiglia di organari residenti a Giugliano (Napoli) e fortemente condizionati dalla scuola organaria napoletana. Conservato nelle chiesa di San Lorenzo delle Benedettine, è uno strumento di grande pregio, che ricorda la straordinaria vocazione canora delle “Signore Monache” di San Lorenzo e la famosa cappella musicale del monastero, che vanta un importante fondo manoscritto. Originariamente posizionato sul matroneo centrale in corrispondenza dell’altare maggiore, in seguito al recentissimo restauro è stato collocato su una pedana mobile a basamento. Lo strumento è stato restaurato da Francesco Zanin nella parte fonica e da Maria Elena Lozupone nella parte lignea.La seconda parte del disco, interessa l’organo d’Onofrio della chiesa del Carmine. La storia di quest’organo è sicuramente più articolata in quanto originariamente sostituì un antico organo venduto dalla confraternita a una chiesa di Lucera nel 1838. Un anno prima, infatti, era stato sottoscritto il contratto con il molisano Pasquale d’Onofrio di Caccavone, oggi Poggio Sannita, che si era impegnato a realizzare un nuovo strumento a dieci registri, due uccelliere e due trombe. L’organo fu completato nel 1839. Solo dieci anni dopo però il “novello organo, il quale è abbellito di indoratura e pittura” risulta ultimato in tutte le sue componenti, grazie all’intervento dell’artista napoletano Agostino Manzo.